Superbonus: tutti i chiarimenti su cessione del credito e sconto in fattura

Lo scorso 20 settembre si è tenuto Telefisco 2023 durante il quale l’Agenzia delle Entrate  ha fornito alcune importanti risposte.

In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha sciolto alcuni nodi sul tema dell’applicabilità del Superbonus, per quel che riguarda i rapporti tra sostenimento della spesa, data delle fatture, esecuzione dei lavori e SAL, ai fini delle opzioni per lo sconto in fattura.

Di seguito i principali chiarimenti:

  • i pagamenti delle spese agevolate, i lavori eseguiti e il corrispondente SAL devono essere allineati, pertanto, pur avendo i requisiti per poter accedere al Superbonus nella percentuale del 110%, valida sino al 31 dicembre 2023, e alla cessione del credito, non è possibile sostenere entro il 2023 anche le spese per lavori da realizzare nel 2024 e poi cedere il credito comunicando l’opzione all’Agenzia entro il 16 marzo 2024.

Quindi il “110%” spetta solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 (e non nel 2024), che trovino corrispondenza in un SAL riferito al 31 dicembre 2023;

  • nel caso di una fattura di sconto parziale emessa a fine 2023 ma con quota a carico del contribuente pagata nel 2024, il pagamento, per il principio di cassa, si considera effettuato nel 2024. Quindi le agevolazioni (Superbonus con sconto parziale o bonus ordinari con sconto integrale), saranno disciplinate secondo le regole vigenti al 2024.

Nella diversa ipotesi in cui, in caso di interventi agevolati con il Superbonus, il contribuente opti per uno sconto integrale, la fattura si considera emessa al momento della sua trasmissione tramite lo SDI. Pertanto, a titolo esemplificativo, se l’operazione è effettuata il 31 dicembre 2023 ma la fattura viene inviata allo SDI entro i primi di gennaio 2024, le spese si considerano sostenute nel 2024;

  • per potersi avvalere dello sconto in fattura relativamente all’importo indicato nella stessa, a fronte di un SAL pari ad almeno il 30% degli interventi, non rileva l’eventuale circostanza che gli interventi siano realizzati in periodi d’imposta diversi. Quindi il pagamento nel 2023 di una spesa di 10.000 euro, di cui 2000 per lavori effettuati nel 2022 e la restante parte nel 2023, corrispondenti ad un SAL del 30% emesso nel 2023, consente la cessione o lo sconto integrale di questo importo.

Le risposte sono scaricabili dal sito associato all’interno dell’area download “Agenzia delle Entrate”.

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